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Monthly Archives: May 2011
Dighe
Questa è la cosa interessante delle dighe: non le puoi socchiudere. Hai tenuto a bada per anni quantità d’acqua immense, spesso vorticose, traditrici: tranquille un attimo prima, d’improvviso in tempesta. Lei hai contenute, e ti dici che hai fatto un … Continue reading
Too late
– Che cosa stiamo aspettando? Silenzio – Che sia troppo tardi, madame. Baricco, Oceano Mare.
I miei amici
I miei amici sono chiassosi, ubriaconi, notturni. Si aggirano per il mondo cercando il loro destino, ognuno con il suo personale cruccio, il suo personale dubbio. Sono mezzo fotografi, mezzo musicisti, ma è l’altra metà che li salva dall’essere vaghi … Continue reading
Padre
Padre, la mattina mi sveglio e salgo in macchina. Arrivo a lavoro e sono già pieno di paura. Uscirò da lì 12 ore dopo, salirò in macchina, arriverò a casa, i piatti, mi stirerò una camicia, qualche telefonata, a letto. … Continue reading
Posted in ripieno
Tagged azienda, fabrizio de andrè, john lennon, la canzone del padre, lavoro, ufficio, working class hero
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Vi è mai capitato?
Decidere alle 4 di notte di riscrivere il tuo primo libro – un fantasy – in uno stile più hemingwesco. Frasi brevi, soggetto verbo complemento. Nessuna ricerca di preziosismi. Personaggi descritti fisicamente al primo apparire, persino con l’elenco del vestiario. … Continue reading
Driving
Vivo come guido. Infilando cazzate una dietro l’altra, come perline, chiedendomi ogni tanto se ne ho fatto una troppa grossa, sperando che l’ultima non mi uccida. Vivo come guido. Vorrei solo non guidare così male. I’m Gonna Organise Some Changes … Continue reading
Posted in ripieno
Tagged dance of death, errori, guidare, iron maiden, vivere, wildest dream
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